Avarizia si apre con
l' incontro tra Fittipaldi e due monsignori che avvertono l' urgenza di
consegnare al giornalista una montagna di documenti importanti perché Francesco
deve sapere.
Il prologo mi
sarebbe sufficiente a non proseguire la lettura perché non gradisco l'
impostazione come fosse il film Suburra, con gli sguardi attraverso i calici
rivelazioni sussurrate e l' immagine di questi prelati che ti attendi si alzino
di scatto dal tavolino del bar, inforchino i rayban, saltino sul primo scooter
e sfreccino via aprendo la valigetta in pelle generando vortici di documenti
alle loro spalle.
E' inutilmente
macchiettistico.
Ma contiene
documenti dello Ior, dell' Apsa, dei dicasteri, dei revisori dei conti chiamati
dalla Consea, dunque proseguo.
" il volume che
avete in mano può oggi illuminare per la prima volta l' intero tesoro del papa,
quello controllato direttamente dal Vaticano. Una montagna di miliardi tra
conti, investimenti finanziari, metalli preziosi e proprietà immobiliari che anche
oggi continuano a provocare dietro le mura scontri furibondi tra fazioni
contrapposte. ", scrive Fittipaldi.
Nei bilanci vaticani
la Cosea scrive che i valori nominali sono notevolmente sottodimensionati e
questo perché gli immobili sono registrati al costo di acquisizione o di
donazione.
Le varie
congregazioni sono detentrici di immobili che hanno un valore effettivo
miliardario e che per rimetterli a reddito li affittano, ai vip.
Affitti troppo bassi
o di favore sono uno dei punti critici esaminati.
Oltre all' immenso
real estate si parla dei possedimenti Vaticani di azioni, liquidi, obbligazioni
e asset finanziari.
La montagna di soldi
del Vaticano è conservata allo Ior e all' Apsa ( ente che Bergoglio vorrebbe
trasformare in banca centrale ), l' Apsa si muove come un istituto di credito e
presta soldi in giro. E detiene oro, in lingotti.
Uno dei veicoli
principali di ingresso di denaro sarebbero le fondazioni e l' obolo di San
Pietro che in teoria dovrebbe essere destinato a opere di carità, ma in realtà
viene utilizzato per necessità economiche dei dicasteri.
Insomma, il libro
percorre in maniera concentrata le bugie, i conti segreti, i giochetti di una
guerra sacra che non risparmia nessuno per il denaro. Denaro che arriva delle
pompe di benzina, dalle farmacie che al contrario di quelle romane vendono
prodotti scontati e accettano anche ricette di medici di Stati esteri, dai
tabaccai ossia dal supermarket vaticano.
L' impero della
santità non si alimenta della monetina lasciata nel cestino durante la funzione
domenicale, per intendersi.
Via Crucis
Boom di vendite, 4
edizioni in 3 giorni , recita la copertina.
In vantaggio
rispetto ad " Avarizia" perché battuto sul tempo ha venduto di più,
ma è solo questo?
Il libro di
Gianluigi Nuzzi abbandona lo stile sensazionalistico e da gomorra, per
concentrarsi in modo più sobrio sull' inchiesta.
Anche in questo caso
è un libro pro Francesco, perché lo sperpero di denaro da parte di chi governa
la Chiesa e le pratiche di malaffare incluse la vendite delle procedure di
beatificazione e santificazione non finiscano per ricadere sull' immagine del pontefice.
Il libro si apre con
la lettura al pontefice dei documenti richiesti dallo stesso per conoscere la
situazione della Chiesa e la presa di consapevolezza dell' assoluta mancanza di
trasparenza nei bilanci della Chiesa.
Il libro si srotola
in modo molto più armonioso di quello di Fittipaldi e non presenta nervosismi e
approssimazioni di alcun tipo, sono presenti molti più documenti e
approfondimenti.
Non è uno sguardo da
fuori scandalizzato che ci viene fornito, ma una lettura analitica dall'
interno.
Se dovessi
consigliare uno dei due testi la mia scelta andrebbe indubbiamente su questo.