Il motivo per cui scrivo di libri non è il volerli recensire, ma appuntare.
So che la memoria di una buona lettura mi lascerà col tempo solo immagini e sensazioni, quindi cerco di fermare concettualmente alcuni passi e spunti che man mano nascono.
Il libro di Chiara Gamberale punta a smontare gli equilibri personali che si formano in un rapporto di coppia e lo fa levando il secondo elemento della coppia, ossia il pilastro su cui ci si poggia per non cadere.
Levandolo si ha la sensazione iniziale di smarrimento e vertigine, man mano che il libro procede l' elemento della coppia rimasto in bilico riacquista equilibrio e poi stabilità.
Si diventa così sordi, quando la paura di perdersi supera la voglia di trattenersi...
La verità è che quando crediamo che tutto sia perfetto e in ordine è solo perché abbiamo chiuso tutte le porte che permettevano accessi alla nostra cameretta interiore.
Ogni porta che si spalanca può permetter l' ingresso a folate di vento che spostano i centrini e gonfiano le tende.
Il caos!
Ma si può vivere con porte e finestre sigillate per paura di un cambio d' aria?
Chissà perché certi abbandoni sono così netti e certe conquiste così vaghe.
Nessuno leggendo il libro si augurerebbe che i due coniugi tornino assieme, eppure segretamente ognuno spera che le cose stiano come benevolmente pensa lei e che l' altra parte abbia avuto una reazione sbagliata ad un altrettanto sbagliato modo di vivere di lei.
Ma a volte non siamo solo nell' unica maniera in cui ci facciamo conoscere e in cui ci siamo accomodati, ma abbiamo altre opportunità che potremmo esplorare per conoscerci meglio.
Noi, prima, perché gli altri verranno dopo.
Una minore intensità di aspirazioni senza dubbio permette una maggiore coincidenza con la nostra vita.
Più sono alti i traguardi che ci poniamo, meno facile sarà accontentarsi della situazione attuale.
Talvolta basta una parola, anche maldestra, per interpretarla come amore. Senza o con poche aspirazioni si può chiamare amore anche un cazzotto.
Perché è così che spesso accade, ciò che per alcuni è arroganza per altri è fragilità.
Insomma: è stato proprio lui che mi ha aiutata a prendere fiducia in me stessa, che, più o meno consapevolmente, ha domato le mie insicurezze...e adesso non sopporterebbe la persona che proprio grazie a lui sono diventata?
Il paradosso di alcuni rapporti è che la crescita reciproca non aiuti all' avvicinamento, ma al rifiuto.
Per chiudere sul libro direi che è una lettura senza pretese, la scrittrice tra l' altro risente di una mancanza di cultura matematica elementare dato che scrive in un punto che "meno più meno fa più".
Per il resto è buono per qualche spunto di riflessione, ma molto leggero.