Nuovo cinema

Nuovo cinema

domenica 26 ottobre 2014

Pensieri e ricordi inusuali


Quello che faticherò sempre a comprendere è l' affidare ad un blog delle parole che dovrebbero arrivare a qualcuno, quando quel qualcuno si può contattare con una mail privata o una telefonata o altro ancora.
L' esclusività e riservatezza dei rapporti è importante per la comprensione reciproca e perché le relazioni umane evolvano positivamente.
Evitare questo modo di comunicare diretto è fuorviante e nasconde altro.
Nel suo essere non diretto diventa poco chiaro ed equivoco appunto, perché la prima cosa che il lettore giustamente si chiede è "rientro nel destinatario del messaggio?" e la risposta è forse si e forse no.
Si può fingere di non aver letto, di non aver compreso che si fosse destinatari di cotanta attenzione.
Il dubbio e la poca chiarezza diventa alibi sia per chi scrive che per chi legge e ancora per chi dovrebbe leggere in quanto destinatario reale, per sottrarsi prima o dopo da eventuali conseguenze o interpretazioni troppo aperte di qualcosa che alla fine può essere tutto, ma anche il suo contrario.
Personalmente interpreto la cosa come una perdita di tempo, ma anche un voler non superare determinati ostacoli personali.
La comunicazione è efficace quando avviene in modo chiaro e inequivocabile.
Saprete che una persona vuole avervi tra le sue amicizie o rete di relazioni sociali quando vi contatterà tramite i mezzi tradizionali, ossia il telefono, la mail e altro ancora ( come sopra ) e non quando visiterà un vostro profilo su un social network.
Quando una persona conta davvero non c'è limite alcuno e le parole devono arrivare dirette, anzi ci si assicura che arrivino dirette e senza equivoci.
Il resto non conta, non deve contare.
Dal momento che internet ha regalato a molti la possibilità di vivere rapporti visionari e non reali, si è andati a confondere anche la decodificazione dei linguaggi.
In un rapporto reale e sincero tutto si svolge su un piano diretto, il linguaggio è diretto; in un rapporto visionario e non reale la comunicazione diventa emoticons, destrutturazione del linguaggio diretto per formare immagini fittizie e forme di comunicazione fittizia come un saluto non più espresso come tale in forma di semplice " ciao ", ma come suono prodotto dallo squillo del cellulare o appunto visite ai profili virtuali.
E poi ci sono gli accavallamenti e gli incroci che quando si traducono nell' uso di strumenti reali e diretti di comunicazione nel caso di rapporto virtuale sono sempre positivi, quando invece portano la sintesi tecnologica nei rapporti reali diventano mortificazione.
"mi ha mandato uno squillo questa sera, cosa vorrà dire?" nulla, cosa vuol dire uno squillo?
"che mi pensava"
no! vuol dire che non aveva tempo per un pensiero che fosse qualcosa di più concreto e reale o non ne aveva voglia.
Del resto ipotizziamo un litigio tra una persona che si dice illusa da un uomo che le mandava emoticons e squilli ad ogni ora.
" Io credevo che volessi di più da me! credevo facessi sul serio!"
"Quando lo avrei detto?"
" mi squillavi ogni secondo, vuol dire che mi pensavi..."
e lì vi renderete conto di aver camminato su una lama che lentamente si inclina e vi fa scivolare dall' altra parte.
" io volevo solo salutarti"/ " il gattino per errore ha posato una zampina sul mio smartphone e sono partiti un po' di squilli a raffica "
Ah!
Questo è quello che intendevo all' inizio del mio discorso, una comunicazione diretta è l' unico mezzo efficace per dirsi risolti nelle relazioni sociali.
Non perdete tempo con segnali fumosi che non porteranno a nulla.