Nuovo cinema

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giovedì 12 novembre 2015

Anna



Anna - Niccolò Ammaniti
Ammaniti ha sempre avuto la capacità di conferire alle sue narrazioni la freschezza tipica del preadolescente.
Quando il mondo è acerbo e i pensieri e lo sguardo sullo stesso sono semplici e lineari, senza sovrastrutture.
In Anna emerge la primordiale necessità della sopravvivenza.
Un virus denominato "la rossa" ha falciato tutta la popolazione dai 14 anni in su.
Solo i bambini ne sono immuni e tra questi Anna, una bambina che vaga tra cadaveri, mosche, topi e materassi in cerca di viveri per lei e il fratellino del quale si prende cura, come promesso alla madre prima che morisse.
Come ogni racconto ammanitiano non esiste pathos o dramma esistenziale.
In quelle condizioni ogni pensiero superfluo sarebbe perdita di tempo e chi è stupido tendenzialmente soccombe, come da classica legge della natura.
Legge della natura che vede Anna essere madre che insegna al suo cucciolo a difendersi, che lo protegge dalla vista di cadaveri che a seconda dell' umidità si sono trasformati in " filetti di baccalà o poltiglia rivoltante ", che gli insegna come si fa e come lei si augura lui farà quando lei al compimento dei suoi 14 anni non ci sarà più.
Fuori c'è la morte, al fratellino lei restituisce il pensiero magico, un peluche di porcospino incartato in un foglio di giornale come fosse appena acquistato, le cure migliori. Lei non ha olfatto, sapori, ma solo rievocazioni dal passato di ricordi e profumi, memorie di una nutella o di un budino che soppiantano scatolette che dovrebbero essere rancide, ma che al gusto sono insapori.
Non esistono soldi, esiste lo scambio e poche cose hanno valore, altre appaiono stonate come le pubblicità rimaste affisse sui cartelloni.
Com'è questo mondo gestito dai bambini?
E' affascinante la capacità di tirare fuori istinti primordiali dai quali siamo ormai davvero molto distanti.
Una lettura più che interessante e piacevole.
" La vita è un insieme di attese.
A volte così brevi che nemmeno te ne rendi conto,
a volte così lunghe da sembrare infinite,
ma con o senza pazienza
hanno tutte una fine "

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